La dottoressa Pamela Rigotti, psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo cognitivo- comportamentale, è regolarmente abilitata alla pratica professionale ed iscritta all’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia ( matricola n.1549).
Ha svolto attività clinica e di ricerca nell’ambito della cura e della prevenzione dei Disturbi del Comportamento Alimentare. Possiede inoltre la qualifica di terapeuta EMDR, un metodo psicoterapico strutturato volto al trattamento di psicopatologie e problemi correlati ad eventi traumatici.
Si occupa di consulenza, diagnosi e presa in carico psicoterapeutica rivolta ad adolescenti, adulti e coppie.
La dottoressa Pamela Rigotti collabora con diversi professionisti in ambito sanitario al fine di poter individuare e definire le modalità di intervento più adeguate alla richiesta, offrendo un ascolto che prenda in esame tutte le variabili e favorendo così un’integrazione di reciproche competenze, qualora la situazione lo necessiti.
DISTURBI TRATTATI
- Disturbi d’Ansia (attacchi di panico, fobie, agorafobia, ansia generalizzata, ansia da prestazione, ansia sociale).
- Disturbi del Comportamento Alimentare (Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa, Disturbo da Alimentazione Incontrollata).
- Insoddisfazione corporea, Disturbi dell’immagine corporea
- Disturbo Ossessivo Compulsivo
- Disturbi depressivi.
- Disturbi da sintomi somatici (ansia da malattia, somatizzazioni)
- Elaborazione di eventi traumatici (lutto, separazioni …)
- Problemi legati alla bassa autostima e alla comunicazione.
- Gestione degli eventi stressanti del ciclo di vita.
- Problematiche relazionali o di coppia
- Problematiche dell’età adolescenziale e sostegno alla genitorialità
LA TERAPIA
Cos’è la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale?
La TCC (terapia cognitivo comportamentale) si caratterizza per essere una psicoterapia breve, pratica e concreta, con efficacia scientificamente dimostrata da studi clinici controllati.
Si occupa della cura di diversi disturbi psicologici, dalle più semplici condizioni di disagio alle forme più gravi e complesse di psicopatologia, in cui è presente una forma di sofferenza sintomatica più grave.
Il terapeuta lavora perseguendo lo scopo di ridurre la sofferenza del paziente nel tempo più breve possibile e cercando di prevenire eventuali ricadute attraverso l’intervento sugli aspetti di vulnerabilità.
L’approccio cognitivo comportamentale si distingue dalle altre forme di psicoterapia per essere riconosciuto dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dall’Istituto Superiore di Sanità come terapia elettiva per i disturbi d’ansia, disturbi dell’umore e disturbi alimentari.
Caratteristiche principali della terapia cognitivo comportamentale:
- si focalizza sul problema attuale:
lo scopo della terapia è la risoluzione dei problemi che mantengono lo stato attuale di sofferenza del paziente, al fine di favorire un miglioramento della sua qualità di vita e del suo benessere psicologico. Vengono ovviamente approfondite le esperienze precoci che possono aver contribuito alla vulnerabilità psicopatologica; - è fondata scientificamente:
studi scientifici controllati hanno dimostrato l’efficacia di questo approccio nel trattamento della maggior parte dei disturbi psicologici, tra cui il disturbo di panico, la depressione maggiore, il disturbo ossessivo-compulsivo, la fobia sociale, il disturbo d’ansia generalizzato, i disturbi dell’alimentazione, le psicosi; - è orientata allo scopo:
dopo la prima fase di valutazione diagnostica, terapeuta e paziente stabiliscono insieme quali sono gli obiettivi della terapia ed il piano terapeutico da adottare. Generalmente il terapeuta cognitivo-comportamentale interviene dapprima sui sintomi che, al momento, generano maggiore sofferenza al paziente, successivamente sugli altri aspetti del disturbo. - è basata sulla collaborazione attiva tra terapeuta e paziente:
essi collaborano in sincronia nella comprensione del problema e nell’individuazione della soluzione più adatta al raggiungimento di uno stato di benessere psicologico. Principio fondante del lavoro terapeutico è la costruzione di una relazione di fiducia con il paziente. Come una squadra, terapeuta e paziente lavorano insieme perseguendo un obiettivo comune: il miglioramento della qualità di vita della persona.
Durante il percorso, il terapeuta cognitivo-comportamentale mira a far diventare il paziente terapeuta di se stesso, favorendo in lui una consapevolezza ed una comprensione dei meccanismi alla base del disturbo e fornendogli le tecniche volte a gestire lo stato di sofferenza. Tale modalità d’intervento permette alla persona di beneficiare degli effetti del trattamento anche dopo la conclusione della terapia.